Il sistema delle canne melodiche

Riassumiamo, ora, mettendo in evidenza le caratteristiche musicali generali che le diverse canne melodiche (CM), cioè mancosa e mancosedda, hanno in comune.

Caratteristiche comuni delle canne melodiche (CM)

  1. Ogni canna melodica possiede 5 fori, 4 sono digitabili, il quinto foro (arrefinu) emette la nota più bassa e suona quando gli altri 4 sono chiusi.
  2. La scala musicale comune è quella diatonica maggiore, della quale le CM suonano una parte. Solo la nota emessa dall'arrefinu può essere disgiunta dalle altre 4.
  3. Le note suonate dagli arrefinus appartengono sempre alla triade maggiore costruita sulla nota (tonica) emessa dal tumbu. Quindi 1° (8°), 3° (10°), 5° (12°) grado della scala.
  4. La tonica è sempre presente e congiunta agli altri gradi della scala, anche quando è sull'arrefinu; quindi, ogni canna melodica contiene il proprio centro tonale.
  5. L'intervallo tra la nota del quarto foro (la più bassa tra le note digitabili) e l'arrefinu è quello minimo necessario affinché sia rispettato il punto 3. Quindi non vi sono mai gradi appartenenti alla triade maggiore all'interno di questo intervallo.

Il numero delle varietà di CM, usate normalmente per la costruzione delle launeddas è di 7, di cui solo 5 sono fondamentali, mentre 2 sono riproposizioni di esse su ottave diverse. Ad esempio mancosa di Mediana e mancosedda di Punt''e organu sono uguali, ma ad una ottava di distanza. Da un certo punto di vista il sistema tradizionale delle CM ha una sua compiutezza in quanto se si volessero trovare delle nuove varietà di CM, rispettando tutte le caratteristiche su elencate, non sarebbe possibile, poiché si arriverebbe allo stesso sistema delle 5 canne melodiche conosciute, oltre naturalmente alle riproposizioni delle stesse su altre ottave. Per trovare nuove varietà di CM si deve necessariamente "violare" almeno uno dei principi comuni, ad esempio modificare la scala, variare il numero dei fori, etc.

Lo schema seguente visualizza la struttura musicale delle CM prendendo in considerazione le sette varietà (5 + 2 di diversa ottava).

Intervalli
della scala
maggiore

                                 
              10° 11°   12°   13°   14° 15°
                                                 
  T                                                  
                                                     
I*                                  
 
   
 
 
 
 
 
 
                                                     
V                          
 
 
 
 
 
 
 
 
         
                                                     
IV                
 
       
 
 
 
 
 
 
             
                                                     
III                
 
     
 
 
                       
                                                     
II                
 
 
 
 
 
 
                       
                                                     
I          
 
   
 
 
 
 
 
 
                       
                                                     
 
 
   
 
 
 
 
                                 

Legenda

I*

V

 

IV

III

 

II

I

Mancosedda di: Fiuda Bagadia;

Mancosedda di: Punt’'e Organu, Moriscu;

Mancosa di: Ispinellu, Ispinellu a pipia, Fiuda Bagadia;

Mancosedda di: Fiorassiu, Samponia, Mediana a pipia, Ispinellu a pipia;

Mancosedda di: Mediana, Ispinellu;

Mancosa di Moriscu;

Mancosa di: Punt’'e Organu, Samponia;

Mancosa di: Fiorassiu; mancosedda di Fiuda;

Mancosa di: Mediana, Mediana a pipia, Fiuda.

 
 

Per integrare la nomenclatura tradizionale, che lega il nome delle canne melodiche al cuntzertu principale di cui fa parte (es. mancosa di Fiorassiu, mancosedda di Punt''e organu ecc.) abbiamo usato una nuova simbologia (numeri romani), che ha una sua logica nella struttura musicale della canna melodica stessa: infatti, per indicare in modo univoco una determinata varietà di CM, basta riferirsi alla posizione che la tonica assume in uno dei cinque fori e all’intervallo in ottave di questa dalla nota del tumbu. Una conseguenza logica è che il numero romano simbolo della CM indica anche il grado che la nota al 1° foro occupa nella scala; ad esempio nella CM II, il 1° foro rappresenta il secondo grado della scala, nella CM III, il terzo grado, ecc.

Canna Melodica Posizione della tonica Intervallo tra  tonica della CM e tonica del tumbu
 I* 1° Foro Tre ottave
V 5° Foro  (arrefinu) Due ottave
IV 4° Foro Due ottave
III 3° Foro Due ottave
II 2° Foro Due ottave
I 1° Foro Due ottave
5° Foro  (arrefinu) Una ottave
  Canna melodica  

1° Foro

2° Foro

3° Foro

4° Foro

Indice

Medio

Anulare

Mignolo

5° Foro

Arrefinu

   
   
   
   
 

Come si può osservare la V° ha le stesse note della V, ma trasportata un’ottava più in basso; lo stesso discorso vale anche per I e I*.

Per indicare l’intervallo tra la tonica nella CM e quella del tumbu si è scelto il simbolo (°) quando esso è di una ottava, ed il simbolo (*) quando è di tre ottave. Quando l'intervallo è di due ottave non abbiamo adottato alcun simbolo in quanto questa è la condizione più frequente.

Dalle canne melodiche ai Cuntzertus

La matrice che segue, rappresenta le possibilità di combinazione delle diverse canne melodiche, mediante le quali è possibile ottenere non solo i cuntzertus conosciuti ed utilizzati, ma anche quelli teoricamente possibili e tuttavia non entrati nell'uso comune.

La matrice è costituita da una cornice esterna e da un riquadro interno.

Nella cornice esterna sono indicate le varietà di canne melodiche, rappresentate sia da simboli numerici che da riferimenti alla notazione tradizionale. Nei lati sinistro e destro le sette canne melodiche vengono utilizzate come mancosas (o crobas); nei lati superiore ed inferiore le stesse canne melodiche vengono utilizzate invece come mancoseddas.

Il riquadro interno è costituito da celle, ciascuna delle quali corrisponde ad una possibile combinazione, che viene identificata dall'intersezione di una riga con un colonna che si può esprimere sotto forma di coordinate, ad esempio: Fiorassiu (I, IV); ciò significa che il Fiorassiu è costituito dalla canna melodica I come mancosa e dalla IV come mancosedda. Mediana a pipia (V°, IV).

Con le sette varietà di canne melodiche considerate si hanno quarantanove combinazioni possibili, di cui solo dodici hanno un nome, mentre le altre non rappresentano per diversi motivi strumenti utilizzati tradizionalmente.

Delle dodici combinazioni che hanno un nome, ve ne sono alcune che non possono essere definite cuntzertus veri e propri poiché non hanno attualmente un loro repertorio ad es. su Para e sa Mongia (V, V) e Mediana frassa (II, III) oppure su Moriscu (III, V) da considerare estinto.

Bisogna notare che i sette simboli numerici rappresentati, indicano sette canne melodiche che possono essere utilizzate indistintamente come mancosa o come mancosedda a seconda del cuntzertu. Ad esempio la canna melodica V rappresenta una mancosedda di Punt''e organu (secondo la notazione tradizionale) che può fungere anche da mancosa per formare la croba di Ispinellu. La canna V delle mancosas è perciò perfettamente uguale alla canna V.

   

Mancosedda
Fiuda

 

Mancosedda
Mediana

Mancosedda
Fiorassiu

Mancosedda
P. 'e Organu

Mancosedda
Fiuda
Bagadia

Notazione
Tradizionale

I*                
V      

Ispinellu

Ispinellu a Pippia

Su Para e Sa Mongia

Fiuda
Bagadia

Croba
Ispinellu

IV

               

III

         

Moriscu

 

Croba
Moriscu

II

     

Mediana Frassa

Samponia

Punt''e Organu

 

Croba
P.'e Organu

I

       

Fiorassiu

   

Croba
Fiorassiu

 

Fiuda

 

Mediana

Mediana
a Pippia

   

Croba
Mediana

  I II III IV V I*  

Oltre che a far capire come si formano i cuntzertus ed il loro numero questa matrice può essere utile per mettere in evidenza quali sono le "parentele", le similitudini, gli elementi comuni tra i cuntzertus.

I cuntzertus che appartengono alla stessa colonna hanno in comune la stessa mancosedda es.:

colonna IV, Fiorassiu, Mediana a pipia, Samponia, Ispinellu a pipia (e tutte le altre possibili combinazioni) hanno in comune la mancosedda IV(mancosedda di Fiorassiu);

colonna III: Ispinellu, Mediana frassa, Mediana, hanno in comune la mancosedda III (mancosedda di Mediana) e così per tutte le altre colonne.

Gli strumenti appartenenti alla riga II: Mediana frassa, Samponia, Punt''e organu e gli altri (II, V°); (II, I); (II, II); (II, I*) hanno in comune la stessa mancosa: II cioè mancosa di Punt''e organu.

Riga V°: Fiuda, Mediana, Mediana a pipia e combinazioni (V°, V°), (V°, II), (V°,V); (V°, I*) hanno in comune la mancosa V° cioè mancosa di Mediana, vale a dire croba di Mediana.

La tabella si può dividere in tre settori così rappresentati:

- settore diagonale: caselle che stanno sulla diagonale che va da (V°, V°) a ( I*, I*)

- settore inferiore: caselle che stanno al di sotto della diagonale

- settore superiore: caselle che stanno al di sopra della diagonale

Le combinazioni che appartengono al settore diagonale hanno la caratteristica di aver la mancosa uguale alla mancosedda ad esempio (I, I); (II, II) etc; di queste combinazioni solo la (V, V) ha una denominazione (su Para e sa Mongia).

Nel settore inferiore la mancosa è sempre più bassa della mancosedda ad es. Fiorassiu, Mediana etc. La maggior parte dei cuntzertus utilizzati rientra in questo settore.

Le combinazioni che appartengono al settore superiore hanno invece la mancosedda più bassa della mancosa. Questa caratteristica non è molto comune infatti, come si può vedere nella tabella, gli unici cuntzertus che si trovano in questo settore sono solo Ispinellu e Ispinellu a pipia.

Ad ogni combinazione appartenente al settore inferiore ne corrisponde un'altra nel settore superiore che presenta un'inversione di posizione delle CM (mancosedda al posto della mancosa e viceversa), rappresentate da due caselle che sono simmetriche rispetto alla diagonale, ad esempio moriscu (III, V) e Ispinellu (V, III) che sono l'unica coppia di cuntzertus ad avere questa caratteristica.